In un’epoca di frenesia ed immediatezza, persistono ancora alcuni rituali di elogio alla lentezza.
Uno fra tutti è il fumare la pipa, gesto che nell’immaginario collettivo è spesso associato ai pensatori concentrati e ad uno stato di profonda riflessione.
Il commissario Maigret e il suo creatore Georges Simenon, Ernest Hemingway e J. R. Tolkien ma anche Albert Einstein, Orson Welles e Giorgio Gaber.
Sono tanti i grandi nomi i cui ritratti sono accomunati dalla presenza di una pipa.
L’effetto tranquillizzante viene anche, oltre che dall’abbassamento della pressione causato dal fumo, dalla lentezza dei gesti di rito, eseguiti ad ogni preparazione.
Ma la lentezza tradizionalmente associata alla pipa comincia ben prima del suo utilizzo.
La realizzazione di questo oggetto comporta infatti 90 lavorazioni.
Se la radica è il materiale più comunemente utilizzato per la fabbricazione di pipe, queste possono anche essere costruite a partire per esempio da minerali come la schiuma di mare, legno come l’ulivo e il ciliegio, oppure anche in terracotta, ceramica, osso o corno.
Oltre alla diversità dei materiali in cui viene intagliato il fornello, anche il bocchino può essere fabbricato a partire da diversi tipi di materiale, e all’oggetto finito si possono anche aggiungere degli inserti decorativi e degli accessori.
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