IL Made in della
Presenta " il novizio della pipa e la scelta dei tabacchi" Sul web troviamo molti consigli su quali miscele siano adatte a dei neofiti, al fine di apprezzare l'utilizzo dello strumento pipa senza esserne esasperati, abbandonandola di conseguenza, ma soppratutto per ottenerne soddisfazione e appagamento, scoprendo le tipologie più affini al palato di ognuno. Ora, io non sono certo un maestro con una decennale esperienza nel campo, anzi, sono un giovane ragazzo che, anche se intensamente, "vive" la pipa solo da poco tempo. Io stesso ho affrontato, e sto tutt'ora affrontando, tanto quanto qualsiasi neofita come me, queste problematiche. Credo comunque di aver trovato, almeno per il momento, la mia dimensione, orientandomi principalmente sulle "english mixtures". Per chi non lo sapesse le english mixtures sono miscele a base di virginia, tabacchi orientali e latakia. Quest'ultimo è una particolare varietà di tabacco proveniente in origine dalla Siria, infatti Latakia è il nome arabo di una città di questo paese, ed è curato con i fumi prodotti dalla combustione di vari legnami aromatici. Ora però è in maggioranza prodotto a Cipro, a causa delle politiche ambientali e l'instabilità che vi è in Siria. Ahinoi, a dire degli esperti, perché io non lo posso sapere, la qualità del latakia di Cipro è minore. Questo è il componente "caratterizzante" delle mixture di gusto inglese, che dona quel profumo e sapore "fumé". Oltre a queste miscele, la mia rotazione approda ai virginia puri, perlopiù pressati, o come si dice in gergo "flake", ed in misura minore ai naturali nostrani a base di kentucky. Non disdegno affatto inoltre il sigaro toscano sbriciolato nella pipa. Si tende a consigliare, a chi si approccia per la prima volta alla pipa, delle miscele dolciastre, aromatizzate alle più svariate fragranze, come vaniglia, cioccolato, ciliegia, e chi più ne ha più ne metta. Vi è infatti una sotterranea convinzione, a mio parere infondata, che per far apprezzare il tabacco ai neofiti vi è bisogno di ammorbidirlo, secondo me coprirlo, con aromatizzazioni chimiche varie. Veniamo alla mia esperienza. Io non conoscevo nessuno che fumasse la pipa, nessuno mi ha consigliato, spinto, "iniziato" a questo mondo, quindi, desideroso di fare mio questo modo d'essere, mi sono buttato. Il primo giorno ho addirittura caricato la pipa con il tabacco da rollo, che solitamente si trasformava nelle mie venti sigarette quotidiane, e non contento lo aspiravo addirittura nei polmoni! Il giorno seguente sono andato in uno dei tabacchini meno forniti d'Italia, reclamando il MIO primo tabacco da pipa, poco dopo uscivo da quel buco maleodorante e polveroso con una busta di forte tra le mani, l'unico che aveva. All'apertura, con le sue zaffate di kentucky, sono stato riportato indietro nel tempo a quando, quell'incosciente di mio zio, mi fece fare qualche tiro di un suo toscanello. Non avevo neanche dieci anni. Una volta a casa ho caricato la mia pipa (comprata il giorno prima a venticinque euro, che avrebbe il complesso d'inferiorità davanti ad una qualsiasi pipa da cesto) ed ho provato a fumare. Tanti provano, cominciano con la pipa, e tanti abbandonano poco dopo per le spesso inevitabili difficoltà. Per me così non è stato, forse perché non ho fumato per una qualche curiosità, ma perché io mi sono proprio innamorato dell'oggetto pipa, e questo molto prima di fumarla! Addirittura una notte ho sognato di essere in Russia, terra natia della mia fidanzata, a Mosca, in uno stupendo, caldo e accogliente negozio pieno di pipe spettacolari, il cui prezzo, ricordo bene, era di soli venticinque centesimi di euro! Una notte stupenda, ma che tristezza al risveglio! Comunque, tornando a noi, diciamo che la pipa va "conquistata". La pipa è strumento di relax, di meditazione, direi senza esagerare che la pipa fa assaggiare veri e propri momenti di beatitudine. Prima che questa possa offrirsi però, come una donna che si rispetti, va corteggiata, coccolata. Dobbiamo conoscerla, carpirne i segreti, chiedere consiglio a chi la frequenta, sui suoi gusti e su ciò che la fa sorridere. E' un processo, più o meno lungo, più o meno difficoltoso, ma poi finalmente, succede. L'iniziale diffidenza diviene accondiscendenza, poi fiducia, infine ci porge il suo "si, possiamo fare un cammino insieme". La pipa richiede perseveranza, e solo con questa, essa, si dona. Tornando a noi, caricata a "Forte," la mia prima pipa che oramai non fumo più (ma che conservo gelosamente neanche fosse una reliquia), mi ha lasciato a tratti perplesso, ma sempre più affascinato. Col senno di poi, credo che quel lontanissimo e remoto giorno di ben cinque mesi fa, si fa per dire, quell'unico tabacco sia stato, per me, il miglior primo tabacco che IO potessi provare. Innanzitutto non ha alcun problema di combustione, è molto regolare e non dà difficoltà. Amo il gusto di tabacco, e si, è forte di nome e di fatto, ma per me neanche poi tanto. Ho capito, sulla mia pelle e con la mia sola esperienza (ricordiamo che sono stato un fumatore di sigarette, in una famiglia di fumatori, per dodici anni), che l'uso della pipa per fumare tabacco è agli antipodi rispetto alle bionde, difatti si serve di altri sensi. E' molto più vicino, più affine, al cibo, difatti non ci sogneremo mai di mangiare a tutti i pasti, per quanto ci piaccia, il nostro piatto preferito. Con le sigarette invece si tende ad avere una preferenza e a mantenerla, salvo eccezioni quali l'aumento di prezzo o altro, e a fumare lo stesso tipo vita natural durante (anche se io ho cambiato almeno 5 tipi di sigarette). Un'altra sotterranea convinzione di molti navigati pipatori, riguardo ai tabacchi adatti a neofiti, è che le english mixture, d'ora in poi utilizzerò l'acronimo EM, siano un punto d'arrivo, e non certo di partenza, di un fumatore di pipa. Ieri ho avuto la prova che questa credenza sia falsa. Abbiamo organizzato una grigliata tra vecchi amici che non vedevo da tempo, fumatori di sigarette perlopiù rollate nelle cartine, ed ho portato con me svariati miei tabacchi, in maggioranza Samuel Gawith. Oltre alle mie pipe giornaliere, ne ho portate due in più, per loro. La scelta di tabacchi che avevamo a disposizione era: Erinmore Latakia Supreme; Toscano Garibaldi sbriciolato; Capstan Navy Cut, un flake; vari miei Samuel Gawith, come Brown n°4 (un "twist" treccia o corda che dir si voglia, di virginia arrotolato in kentucky italiano); Balkan Flake; Commonwealth e Squadron Leader. Ho ritenuto opportuno farli approdare direttamente alle EM, e per facilità in fumata e combustione (devo ammetterlo, anche per il prezzo), ho caricato le loro pipe con l'Erinmore Latakia Supreme, che poi tanto "latakia supreme" non è, a mio avviso. Erano molto interessati, ma questa miscela non li ha entusiasmati troppo. Per uno era troppo docile e leggera, opinione che condivido pienamente, all'altro invece è abbastanza piaciuta. Erano molto impazienti di provare un altra miscela, ma li ho obbligati a mangiarsi prima una braciola, quindi ho selezionato per il primo, che voleva sentire quel sapore affumicato con più decisione, il Commonwealth. Ovviamente ero titubante per la mia decisione, proprio per il fatto che egli fosse un "neo-novizio", e questa miscela non è proprio tra le più adeguate al caso specifico. Al secondo amico invece è andato in sorte lo Squadron leader. Si comincia a fumare di gran classe. Il ragazzo dello Squadron se n'è immediatamente innamorato, e così, incuriosito, quello del Commonwealth ha voluto fare qualche puff dalla sua. Inutile dire che si è deciso all'unanimità che la fumata seguente sarebbe stata di quella particolare miscela di virginia, orientali, e una manciata di latakia: lo Squaron Leader insomma. L'intervallo preparatorio all'ultima fumata ha compreso altre bistecche alla brace, un po' di bicchieri del nostro teroldego rotaliano e qualche canzone cantata a squarciagola, accompagnata da una chitarra (suonata tra l'altro divinamente da uno dei nostri). Giunto il momento tanto atteso, ci siamo abbandonati alla degustazione. Che dire, senza esagerare, sono rimasti catturati da quegli aromi, quasi floreali, con quel tocco di latakia che non sovrasta, poco ma si sente e fa il suo dovere, e l'hanno eletto a primo tabacco da pipa preferito. Devo dire che è anche la mia mixture preferita, e se avessi la possibilità di prendere solo una miscela, non sceglierei che questa. Non ho potuto non regalare una pipa a testa ai miei due amici, fiero di aver fatto scoprire ed apprezzare questo magico strumento, e la miscela che, seppur della marca forse più costosa, è davvero di qualità (forse in Italia la più alta raggiungibile, come tutti i Samuel Gawith). Sono rimasto sinceramente e piacevolmente sorpreso di aver fatto breccia nel loro cuore con questa mia passione, ma soprattutto che delle persone alle loro prime pipe sono riuscite ad individuare e ad apprezzare la qualità di un tabacco, rispetto all'Erimore senza possibilità di paragone, due pianeti differenti e lontani anni luce, innamorandosene senza avere alcuna precedente conoscenza, capendo fin da subito la differenza tra l'eccellente qualità e ciò che qualità, a mio parere, non è.
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